Dopo aver fatto firmare il contratto biennale al palleggiatore Mario Scappaticcio, il Direttore Sportivo della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, Alberico Vitullo, ci da un assaggio di quelli che saranno gli obiettivi del suo club per la prossima stagione 2010/2011 e il ruolo che avrà all’interno di questo programma il capitano riconfermato.
Mario è il primo fondamentale tassello di una stagione che si preannuncia difficilissima ma che noi ci apprestiamo ad affrontare con prospettive ambiziose: la società è pronta a superarsi! Ricominciare da quel quinto posto della regular season non sarà facile, come non lo sarà eguagliare e superare i quarti di Coppa Italia e di Play-off, ma ce la metteremo tutta cominciando dalla composizione della squadra. Quello che andremo ad attrezzare sarà un team competitivo e ambizioso a tal punto da voler migliorare i risultati appena archiviati e Mario sarà il nostro condottiero.

È ovvio che nel planning che la società Argos Volley si è proposta per il prossimo campionato, una tra le voci più importanti in merito è anche quella dell’allenatore Alberto Gatto che non tarda a far arrivare al suo atleta un attestato di stima e fiducia. Per la sesta stagioni si rinnova il connubio Capitan Scappaticcio-Coach Gatto, quali sono i segreti che vi rendono così affiatati?
È un fatto palese: caratterialmente ci completiamo. Lui è cattivo nel senso buono del termine ovviamente, io invece sono apparentemente più controllato, pacato e razionale ma solo perché magari riesco a nascondere un po’ di più l’aggressività in quanto fa parte del ruolo dell’allenatore mantenere la tranquillità degli atleti. Un elemento fondamentale che ci unisce è la stessa visione della pallavolo. Partire già da un punto saldo, quale il nostro ottimo rapporto, è molto importante per l’allestimento della squadra.
Quale può essere il contributo di Mario sia dal punto di vista tecnico che caratteriale per la nuova stagione?
Il fatto che io e Mario parliamo la stessa lingua,che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, ovviamente con le varie sfumature, farà si che il suo contributo alla squadra possa essere elevatissimo. Mario è quella tipologia di palleggiatore che a me è sempre piaciuta: con velocità di palloni, estro e che non da troppi riferimenti agli avversari. Io faccio sempre di tutto per tenerlo nella mia squadra perché lui è quell’atleta che rappresenta proprio la mia tipologia di palleggiatore e di gioco. Chiaramente se avesse avuto 10 cm di più sarebbe stato perfetto ma a quel punto era il miglior palleggiatore italiano e avrebbe sicuramente giocato in serie A1.

Carla De Caris – Ufficio Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora