In questo momento è la Partita con la “p” maiuscola. Quattro squadre lottano per un solo posto che garantisce la permanenza in A2: fra queste, La Nef è quella che ha vinto più partite (sei, di cui cinque al tie-break), mentre la Gherardi Cartoedit Città di Castello è quella che ha già osservato il turno di riposo. Fra le due, in classifica c’è un punto di differenza: ultimi gli umbri, penultimi i fidardensi, riportatisi a due passi dalla linea di galleggiamento. Non c’è bisogno d’altro – probabilmente – per spiegare quanto carica sia l’attesa per questa sfida delicatissima tra matricole che si stimano, hanno imparato a stringere i denti ma devono interpretare un copione che è una sorta di “eliminazione diretta”. O quasi. «Siamo carichi: è la partita dell’anno, quella che può segnare la svolta del campionato in un senso o nell’altro – sono parole del bomber Federico Moretti -. Per la prima volta vediamo la salvezza a portata di mano: è un mese di fuoco, in cui un altro successo, dopo il bel match con Bologna, potrebbe riaprire completamente le prospettive. Dobbiamo dare continuità a questo momento, mettendo tutta la grinta e la voglia di vincere di cui siamo capaci». Sarà una battaglia, soprattutto sotto il profilo caratteriale, perché «siamo due squadre concepite per salvarsi, che inevitabilmente si equivalgono sia nelle motivazioni che nelle capacità tecniche: penso però che sia importante concentrarsi più su noi stessi che sull’avversario, cercando di non commettere errori». All’andata, La Nef ne fece qualcuno in più e un’ordinata Gherardi passo al tie-break: è una caratteristica degli uomini di Radici, che hanno vinto più spesso fuori casa (Castelfidardo, Catania e recentemente Gioia del Colle) che fra le mura amiche. Ma rispetto al novembre scorso «siamo cresciuti, anche se serve sempre qualcosa in più e bisogna imparare a gestire ogni situazione, gara per gara: questa e la prossima con Cavriago sono determinanti». Certo è che lui e il dirimpettaio Di Manno saranno fra gli uomini del match: quarto realizzatore del torneo Moretti con 409 punti, settimo l’attaccante umbro con 362. «E’ una graduatoria cui non guardo – dice il giocatore fermano – anche se mi fa piacere avere acquisito questa continuità di rendimento; preferirei che andasse come, ad esempio, con Santa Croce: non essere il top scorer ma prendere punti pesanti per La Nef».