“Sapevamo che sarebbe stata una partita delicata, perché loro, ultimi in classifica, non avevano nulla da perdere e anche a conferma del fatto che in Serie A2, rispetto alla A1, non ci sono squadre materasso. Alla fine sul campo è stata peggia di quanto immaginato: una situazione ambientale “calda” che comunque è stimolante, basta avere i giocatori giusti e, quindi, sono davvero contento che non sia finita come a Catania. La soddisfazione per i due punti guadagnati, dunque, è di gran lunga superiore rispetto al rammarico per il punto perso”. Questo il commento a caldo di coach Fenoglio.

Un 3-2, a Città di Castello, sofferto che parla di una buona reazione dei biancoazzurri, falcidiati dall’influenza e da qualche acciacco fisico (nello starting six parte Pagni per Peralta dolorante ad una caviglia, ma in corso d’opera l’argentino deve subentrare a D’Avanzo alle prese con l’influenza, con cui deve fare i conti anche il libero Spampinato); un quinto set conquistato grazie alle sostituzioni fatte al momento giusto che hanno capovolto gli equilibri del match. Insomma, una vittoria di tutti: dei ragazzi in campo e dello staff tecnico. “Rispetto alle altre gare – continua il tecnico piemontese – hanno funzionato meno l’ordine, la precisione e alcuni dettagli, ma nel complesso tutto è andato secondo le mie direttive e la reazione è stata da grande squadra, come la voglio io!”. Al termine tanta soddisfazione che va a compensare la sofferenza e la paura vissute durante la gara, soprattutto nel quarto parziale quando i padroni di casa si sono portati avanti avendo la possibilità di chiudere sul 3-1.

Le due compagini si studiano procedendo a braccetto, poi Isernia piazza un break di cinque lunghezze firmato da Darraidou, Gemmi, dal muro di D’Avanzo su Cuda, dal punto in difesa di Spampinato e dall’attacco out di Di Manno (12-16); il primo tempo di Cester, davvero una buona prova la sua, lo porta a servire e la sua battuta flottante mette in difficoltà i pentri che si fanno raggiungere. Fenoglio chiama tempo e salgono in cattedra i centrali e il muro pentro: Pagni blocca Di Manno, Valera ferma Pistovic e sul finire sarà ancora l’ex Di Manno a prendersi una fotografia, questa volta di D’Avanzo. Darraidou metterà a terra la palla del 21-25.

Preludio ad una gara che finirà 3-0 per gli ospiti? Neanche a pensarlo. La Gherardi si riorganizza e sotto di tre alla prima sospensione tecnica trascinata dal pubblico e da Di Manno si porta avanti (9-12), ma alla seconda sosta è la Pignatelli a suonarla per prima, recupero frutto dell’ottimo turno al servizio di Lorenzo Gemmi che consente a Libraro di firmare i primi due score personali della partita. Tuttavia, è ancora il servizio a fare la differenza: per Isernia sbagliano in sequenza Pagni e Valera, mentre i locali con Di Manno passano dal 18-19 al 23-19 con Pistovic sugli sudi, la sua pipe consente al Castello di giocarsi quattro palle set: Di Manno sbaglia la prima, ma di prepotenza mette a terra la seconda riportando la sfida in parità.

L’avvio di terza frazione è ancora di marca ospite. Al rientro dopo il time out, Pagni stampa un muro “a uno” sul pari ruolo Cester che dà l’input al vantaggio pentro (7-9) e altrettanto fa su Cuda per il 17-21, tanto che lo scuola Sisley verrà richiamato in panchina per Zampetti (anche in casa Pignatelli Mari aveva preso il posto di Gemmi e Peralta quello di D’Avanzo). L’ingresso di Zampetti è vincente, complice un calo di incisività in attacco degli ospiti che sbagliano più volte tanto da consumarsi tutto il gap positivo (19-23). Si va ai vantaggi, la ricezione pentra continua a traballare mentre gli errori in attacco consegnano il set agli umbri, che ribaltano la situazione.

Isernia deve rincorrere in un palazzetto che già esplode di gioia per il punto conquistato, ma non si fa intimorire. Le emozioni e le azioni interessanti si alternano dall’una all’altra parte del campo con la stessa velocità con la quale i due allenatori cercano di mischiare le carte in tavola. Dopo il vantaggio conquistato alla seconda sospensione Isernia si trova sotto di uno e Fenoglio chiama il cambio in regia: fuori Valera dentro Kindgard, il giovane argentino si destreggia bene e fa riconquistare ai suoi la parità e affida una palla difficile a Gemmi, nel frattempo rientrato per Mari, che il settempedano non sbaglia. Ora è Città di Castello a dover rincorrere, con buona parte del finale di parziale che si gioca a muro: la Olio Pignatelli ne stampa due (Peralta su Pistovic e Libraro su Di Manno), mentre i biancorossi si fermano a uno (Di Manno su Gemmi), che consentono a Isernia di conquistare il set con il minimo scarto.

E’ tie break. Isernia parte male, ma Libraro, non brillante come al solito, si fa perdonare la partenza opaca con due diagonali (il merito della prima va diviso con Spampinato per la bella difesa) che fanno invocare il tempo a Radici (2-4). Il game è un’alternarsi di trepidazioni. La Gherardi pareggia (8-8) e si porta avanti con Cuda, una prima volta con un muro su Libraro (12-11) e poi con un attacco (13-12). Gemmi fa 13 pari, mentre Spanakis affida l’ennesima palla allo scuola Sisley che questa volta spara out (13-14), Pistovic rientra per Zampetti e il primo tempo di Sabo allunga ai vantaggi. Valera chiama in causa prima Darraidou e poi Gemmi che mandano tutti sotto la doccia dopo due e venti di gioco e sofferenza.

Oggi meritata giornata di riposo per i biancoazzurri, che alle 18.30 aspettano tifosi, stampa e clienti presso Izzi – Fai da Te per la presentazione del calendario; non c’è, tuttavia, il tempo di festeggiare mercoledì alle 20.30 arriva Latina per la gara di andata dei quarti di TIM Cup con ingresso valido per gli abbonati.

Anna Palermo
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Nella foto Marco Pagni autore di 6 muri (Primio Foto)