Confermato capitano della Quasar Massa Versilia per il prossimo campionato di serie A2, il Conte Riccardo Fenili esprime le sue impressioni su questo avvio di stagione.

Finalmente Serie A. Ora non più solo una voce.
Già, adesso ci siamo e si vede già dagli allenamenti. Non tanto per l’arrivo di giocatori nuovi, quanto proprio per la mentalità. Una mentalità diversa espressa da tutti, più professionistica, da serie A.

Quali sono le prime sensazioni dopo il rientro in palestra?
Provo delle sensazioni bellissime, davvero tanto, non sono sensazioni nuove come lo scorso dove tutto era da costruire, ma sono sensazioni belle che seguono un senso di continuità dallo scorso anno. I nuovi hanno tenuto la professionalità e l’impegno di chi ora milita altrove. Ci stiamo allenando con grande intensità e senza intoppi.

Cosa ne pensi del gruppo?
Adesso siamo come una statua di marmo su cui tutti lavoriamo per tirar fuori una bella opera. Con il tempo ed il lavoro vedremo se sarà una statua bella come il David di Donatello oppure meno bella, ma di sicuro non sarà mai un opera brutta.

La fascia di capitano sarà tua. Una conferma importante.
Si, quando Luca ha ufficializzato il mio ruolo, sono rimasto molto contento e devo dire che ci speravo soprattutto perché significa che chi già c’era, lo scorso anno si è trovato bene e questo è importante ed allo stesso tempo dà un senso di continuità.

Un ruolo che sarà più o meno difficile della passata stagione?
Sinceramente meno difficile. Quest’anno la società è più strutturata, la dirigenza più collaborativa, ogni persona ricopre un proprio ruolo e questo è importante e fondamentale soprattutto in serie A. Lo scorso anno la mia funzione di capitano era anche un po’ quella di collante tra la squadra e la società, quest’anno invece farò ‘solo’ il capitano.

Quali sono le prime impressioni sul tecnico Cantagalli.
Le sensazioni trasmesse da Luca sono di sincerità, ne parlavamo proprio in questi giorni. Luca sta dando la propria impronta alla squadra, conquistandosi il rispetto di tutti noi, non perché si è costruito una figura ma perché è se stesso, il Luca Cantagalli che già conoscevo. Ed è proprio con la sua semplicità e la sua professionalità che ottiene il rispetto di tutti.

Tuo papà ti ha sempre seguito, appoggiato e oggi sarebbe sicuramente fiero di vederti in campo, in Serie A, tra la tua gente. Senti mai la sua mancanza?
E’ una bella domanda, devo dire che mio papà non mi manca in nessun momento proprio perché ho la sensazione di una sua presenza costante e questo mi permette anche di non avere momenti malinconici.

Un ultimo pensiero…
Mi auguro di trasmettere entusiasmo al pubblico di tutta la zona perché accolga la squadra come propria. Mi rivolgo a tutti i pallavolisti perché non si devono tanto immedesimare in noi quanto piuttosto vederci come stimolo. Tutti devono poter pensare di poter giocare alla Quasar. Fino ad ora la serie A era un sogno lontano adesso è un fatto reale non più utopistico.