Solita Stamplast formato trasferta a Verona. Un’altra sconfitta caratterizzata da iniziali passaggi e vuoto (subito cinque punti di svantaggio nel primo set e quattro nel secondo) ed occasioni sfumate per riaprire il match ( cinque lunghezze in avanti rispetto all’avversario nel terzo set). Questa volta c’è da recriminare anche per un vistoso errore arbitrale nel terzo parziale con il punteggio di 22-23 per Martina. Viene notato un inesistente tocco a muro su una schiacciata di Parodi che invece era terminata out. Sarebbe stato il punto del 22-24 che sicuramente avrebbe allungato la partita se non definitivamente riaperta.
La squadra di D’Onghia paga a livello individuale la serata negativa dello schiacciatore Rodriguez (falloso nei primi due parziali quanto a tratti incontenibile nel terzo ma con l’attenuante di avere qualche problema fisico) ed in generale della fase muro-difesa oltre che un servizio, specie nel primo set, poco pungente.
Bene Granvorka, al rientro dopo due mesi di assenza nel ruolo di opposto, buona come da qualche tempo a questa parte la prestazione di Cernic.
Nel primo parziale la Stamplast paga un approccio errato al match. Nei primi tredici punti della gara (9-4 per Verona) ci sono ben cinque errori punto dei tarantini che chiuderanno il parziale con dieci errori gratuiti concessi ( quattro di Rodriguez) di cui ben sette in battuta. Il gap iniziale di cinque punti non viene recuperato e Verona gestisce bene il cambio palla tenendo sempre a debita distanza Martina Franca.
Nel secondo parziale altra partenza ad handicap (5-1) per la Stamplast che prova ad avvicinarsi all’avversario (6-6). Coach Giuliani a questo punto, anche un po’ a sorpresa toglie il temuto centrale Bontje ed inserisce Mosterts che ripaga subito con tre punti (8-6, 9-7, 10-8). Un muro di Semenzato su Cernic va volare Verona a più quattro (14-10), vantaggio che rimane sino al 18-14. Poi Martina si da una scossa grazie ad un miglioramento della fase muro con il centrale rumeno Stancu protagonista di tre punti dal 18-14 al 20-19. L’ace di Parodi del 22-19 sembra il preludio ad un finale tutto di marca veronese ma Granvorka con due punti consecutivi di cui uno diretto in battuta rimette pepe al match (23-21). Fuoco di paglia perché Giuliani azzecca un altro cambio (Maric per Popp). Il croato fa subito punto 24-21, Mastrangelo annulla il primo match ball mentre poco dopo con l’ennesimo errore in battuta Rodriguez regala il punto decisivo agli avversari. Nel terzo set la Stamplast parte bene. Lascia subito intendere che non ha voglia di andare anzitempo negli spogliatoi. Coscione mura Popp (3-5). Per la prima volta Martina è in vantaggio. Rodriguez comincia finalmente a mettere palla a terra e la Stamplast va prima a più quattro (7-11) e poi passa a più cinque (9-14, errore di Lasko). Giuliani continua ad attingere energie fresche dalla panchina e dimezza il gap (13-15). Rodriguez continua a randellare (quello del 17-20 è il settimo punto del parziale). Sul 20-22 sia pur con un piccolo vantaggio la Stamplast sembra poter chiudere in proprio favore il match ma il martello di Verona Parodi, praticamente imprendibile, passa tre volte consecutive in poco tempo. L’ultima schiacciata però è un abbaglio della coppia arbitrale. Il 23-23 di Verona è un in realtà un attacco out del giovane martello di scuola Cuneo. Due muri consecutivi di Semenzato, uno su Granvorka ed uno su Rodriguez chiudono match e parziale. Stamplast ancora una volta rimandata all’esame di trasferta (due soli successi in otto gare) ed a quello di abbinamento cromatico ( con la muta da gara bianca cinque sconfitte su cinque incontri e solo un set vinto contro quindici persi).
A fine match parla Granvorka:”Dobbiamo lavorare per trovare una certa stabilità di squadra. Purtroppo gli infortuni impediscono la crescita del nostro gioco. Ci esprimiamo bene solo a sprazzi. Nei primi due set abbiamo sbagliato troppo. Il mio rientro? Mi sento bene anche se non sono al massimo della condizione”.

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