Era già accaduto il giorno di Pasqua al PalaOlimpia di Verona: coach Mastrangelo per alzare il muro opta per il cambio Di Marco in luogo di Scappaticcio. Sette giorni più tardi il centrale umbro, per tutti ormai Re Leone, torna a ruggire e lo fa assolvendo a pieno il compito per il quale è stato chiamato in causa: fare muro. Nella città scaligera ne ha fatto le spese il miglior attaccante del sestetto di Zanini, Ramon Gato, al PalaFraraccio ha dovuto fare i conti con le sue mani lo schiacciatore brasiliano Ricardo Serafim. “Il mio ingresso non è stato una casualità, è stata un’entrata nel fondamentale che mi riesce meglio – dice il beniamino del pubblico biancoazzurro – la mia concentrazione era alta perché non avevo molto da fare, non dovevo pensare a palleggiare, ad attaccare, a difendere o ricevere dovevo pensare solo a murare, cosa che ho fatto e in una frazione di secondo nella mia testa sono passate tante cose: è passata l’idea di girarmi e urlare di gioia verso Raffaele (Iorio, ndr), è passata l’idea di andare sotto la curva, è passata l’idea di urlare in faccia a tutte le persone che non credevano che sarei riuscivo a tornare in campo prima della fine della stagione. Alla fine non so se ho fatto la cosa a cui tenevo di più, ma sicuramente è stato il mio modo di ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicino”.
Se in Veneto “Re Leone” (soprannome nato per via della criniera – capigliatura – che si è fatto crescere negli ultimi tempi) aveva cercato l’abbraccio dei suoi compagni, per la verità un po’ frastornati dall’andamento della gara, e quello del fisioterapista, Ivan Di Marco, tra le mura amiche, con l’ovazione dei supporters biancoazzurri a fare da sottofondo, ha cercato l’abbraccio del medico sociale, Raffaele Iorio, che appena cinque mesi prima lo aveva operato per ridurre la frattura a tibia e perone.
Un abbraccio che ha lasciato trasparire la sincera amicizia che si è creata tra i due e che va ben oltre il rapporto medico-paziente. “L’amicizia c’era anche prima dell’intervento e questo mi ha aiutato a stare tranquillo sin dal momento dell’infortunio, in quel momento se non ci fosse stato Raffaele non mi sarei fatto toccare. L’amicizia mi ha portato ad essere fiducioso ogni volta che l’avevo accanto e questo mi ha dato una mano anche nel recupero”. Un abbraccio nel quale il centrale della Olio Pignatelli Isernia ha sciolto tutte le tensioni accumulate in questi cinque mesi: “Più che sciogliere le tensioni – dice il centralone di 200 cm – l’abbraccio è stato un modo per esprimere la gratitudine per il lavoro fatto. A Verona in maniera meno plateale ho cercato il fisioterapista, ma prima della gara di Spoleto mi ero messo d’accordo con il dottor Iorio che semmai avessi fatto punto a muro, cioè il fondamentale per cui sarei entrato, lo avrei abbracciato. Sono sicuro – afferma convinto Di Marco – che è stata una grossa soddisfazione anche per lui rivedermi in campo e saltare in quella maniera e fare muro a uno”.
E in effetti, il dottor Raffaele Iorio senza esitazione afferma: “Andrea merita di vivere questi momenti felici dopo tutto quello che ha passato. Sono contento per lui e gli auguro una carriera brillante e ricca di soddisfazioni. E’ un ragazzo molto intelligente – argomenta il responsabile dello staff medico pentro – che durante la parentesi isernina ha avuto tre brutti infortuni, praticamente uno all’anno, e nella stagione più importante, quella della consacrazione, ha subito il grave infortunio a tibia e perone”.
Andrea però non si è dato per vinto sin dal primo momento ed è lo stesso dottor Iorio, al di là dei meriti che vanno attribuiti a lui e a tutta l’equipe medica che ha seguito l’atleta biancoazzurro, a riconoscere quanto sul prodigioso recupero abbiano influito la forza di volontà e la determinazione di Di Marco: “Il rapido recupero è stato frutto della sua incredibile abnegazione”.
“L’abbraccio di domenica mi ha commosso – continua il dottor Iorio – perché con Andrea ho un amicizia che va al di là del rapporto medico-paziente, ma mi ha commosso anche l’attaccamento dei tifosi nei suoi confronti”. E proprio riguardo ai tifosi e, in particolare, alle tifose il medico sociale biancoazzurro fornisce un’anteprima sul futuro look del beniamino del pubblico isernino: “Non saranno contente le sue fans (età media 11-12 anni) ma ho consigliato alla “signorina Andrea – regina leonessa” di tagliarsi i capelli e di tornare definitivamente Re Leone!!!”.
Messaggio chiaro, anche per gli avversari…
Anna Palermo
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(Foto Primio: Di Marco scherza con Despaigne durante l’allenamento di rifinitura)