Difficile descrivere le mille e contrastanti emozioni vissute ieri, con gli occhi, sulla gara del palazzetto irpino, ed in parallelo con le orecchie, grazie alle dirette radio di Volley Time Web, in quel di Verona dove Spoleto era condannata a vincere di tre per poter restare avanti in classifica. Quando Mario Canzanella ha messo a terra il pallone del 2 a 1 per gli scaligeri, un boato ha invaso il Pala Del Mauro ove la Mater aveva da un paio di minuti terminato la sua fatica vincendo, non senza sofferenza, per 3 a 0. I quasi trecento tifosi pugliesi giunti in Campania hanno così festosamente sfogato la tensione accumulata in un intera difficile stagione. Una tensione sfociata anche in lacrime mescolate e diluite nell’ unico grandissimo abbraccio colorato di gialloblù sul mondoflex di Avellino. Alla fine hanno vinto tutti e tutti hanno meritato un risultato, magari non pronosticato alla vigilia, ma ora alquanto prezioso perché sofferto.
Hanno vinto i giocatori che hanno condotto in porto un risultato tutt’altro che facile, onore all’Avellino che ha chiuso con grande dignità e professionalità il proprio campionato, in una gara dominata dalla tensione emotiva. Hanno vinto Joel e Paolucci, una diagonale opposto-palleggiatore che ha condotto per mano la squadra alla conquista dei tre punti. Strepitosa la partita del brasiliano (26 punti e 68% di positività ed un solo errore) che si preso tutte le responsabilità in attacco (e pensare che martedì era stato vittima di una colica renale), ottimamente e puntualmente servito dal tocco romano di un Paolucci più lucido che mai. Ha vinto il capitano e campione d’Europa Rafa Pascual che, a due mesi dall’infortunio, è rientrato ieri per regalare sicurezza a tutto il reparto difensivo. Ha vinto Libraro che davanti alla sua famiglia, giunta da Napoli e presente in tribuna, dopo un avvio di partita forse troppo sentito ha messo a terra palloni importanti. Hanno vinto i centrali Barbone, Muccio e Sabo, che ieri hanno dovuto svolgere un lavoro oscuro. Ha vinto Francesco Burbello che proprio tre giorni fa ha compiuto 22 anni, prezioso nel gruppo come Mazzarelli, castellanese di nascita, e come il ventenne Schifone, esordiente in A e buttato nella mischia come ricettore, uscitone più che dignitosamente. Ha vinto il gigante Tsankov, arrivato in Puglia per arginare l’assenza temporanea di Joel e rivelatosi utilissimo in allenamento e per spaventare a muro. Ha vinto Giacomo Viva, un libero magari non appariscente ma sempre efficace anche a dispetto di qualche critica esagerata. Ha vinto Juan Cuda, il ventenne italo argentino che ha avuto l’onere di sostituire Pascual e che festeggia come meglio non poteva la convocazione di Andrea Anastasi in nazionale. Domani sarà a Modena per il raduno. Cuda è il quarto gialloblù convocato fra le fila azzurre: il giovane italo argentino si aggiunge a Corsano e Nuzzo, stagioni 1994/96 ed a Libraro convocato per lo stage dell’estate passata. Ha vinto infine Pietro Scarduzio, il coach che, giunto in corsa a rilevare Franco Castiglia (a proposito ha vinto anche lui), è riuscito nonostante le tantissime difficoltà a tenere ben saldo il gruppo ottenendo un risultato che, come potete ascoltare nella intervista cliccando sul link sotto, vale come la vittoria in campionato. E possiamo dire che lo vale davvero se pensiamo agli infortuni che hanno decimato alternivamente la rosa gialloblù. Da Pascual a Joel, a Paolucci a Barbone a Viva a Sabo, insomma si contano sulle dita di una mano le occasioni in cui la Mater è scesa in campo col sei + uno migliore. Una soddisfazione dunque grandissima anche per il presidente Miccolis che dopo qualche ora di pace dovrà rimettersi al lavoro per il futuro. Un futuro che comunque vada sarà da serie A.
Pier Paolo Lorizio
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