Torna di attualità l’argomento PalaMazzola. Il presidente della Prisma Taranto, Antonio Bongiovanni (a sinistra in una delle ultime foto scattate nel nuovo palasport), non ha mai mandato giù l’opportunità persa dal suo club di giocare nell’accogliente struttura comunale (3000 posti a sedere), rifiutando nel maggio 2006 le condizioni economiche, considerate esorbitanti, impostale dall’ente gestore (Coni provinciale). L’affidamento della gestione del palazzetto al Coni da parte del Comune di Taranto viene contestata dalla Prisma che promette battaglia a colpi di carte bollate. La società di via Minniti ha, infatti, fatto ricorso al Tar chiedendo un risarcimento danni di due milioni di euro (mancato utilizzo della struttura e mancati introiti pubblicitari), citando in giudizio sia l’amministrazione cittadina che il Coni, impugnando la delibera della Giunta Comunale del 9 settembre 2005 (giunta Di Bello) che stabiliva l’affidamento al Coni Provinciale tramite convenzione firmata nei giorni successivi. La tesi di dichiarata illegittimità di tale delibera da parte della Prisma si fonda su una precedente delibera del 3 giugno 2005, nella quale il Comune di Taranto decideva di indire una gara d’appalto per la gestione della struttura. Gara a cui la stessa Prisma aveva intenzione di partecipare ma che stranamente non è stata più espletata.“Siamo convinti di aver subito un torto e ci dispiace che l’assessore allo sport del comune di Taranto stia facendo come Ponzio Pilato al contrario di quanto da lui stesso fatto per la faccenda legata allo stadio Iacovone per la squadra di calcio” – ha rimarcato il presidente Bongiovanni.

Ufficio Stampa Prisma Volley