Ha un volto sereno, uno sguardo vivace e comunicativo, che trasmette tutta la curiosità e l’entusiasmo di chi è all’inizio di una grande avventura. Alan Komel è giunto in mattinata a Castelfidardo da Nova Gorica, la cui posizione di confine fra il territorio italiano e quello sloveno … rende tutto più facile. Alan capisce e parla benissimo la nostra lingua, perché di fatto vive vicinissimo all’Italia ed ha sempre seguito i nostri canali e programmi televisivi. E a proposito di … “canali”: «Finora non avevo trovato quelli giusti per disputare il vostro torneo, dove sono felicissimo di approdare – spiega lo schiacciatore – Non vedo l’ora di mettermi alla prova. Ho preso informazioni su Castelfidardo-città tramite internet, mentre della società mi hanno parlato tutti bene; in particolare di Marco Paolini di cui ho visto i libri e i dvd che ha scritto e di cui ho avuto commenti positivi da parte di Lele Fracascia (che lo ha allenato al Salonit) e Berdon (ex Sira e Carilo)». Con l’Italia, in verità, Komel aveva avuto un contatto nell’aprile scorso, quando si è allenato con la Reima Crema disputando qualche incontro amichevole. Ma questa è la sua prima e vera chance nel “desiderato” torneo tricolore: un punto di arrivo per un ragazzo semplice che sa guardare oltre la rete, visto che è prossimo alla laurea in un corso di studio che suona tipo “economia e tecnologia”, «perché altrimenti sarà difficile trovare un’occupazione, una volta terminata l’attività sportiva». «Le mie caratteristiche tecniche? Lascio che siano gli altri a valutarle. Posso dire che quando gioco voglio divertirmi». Nato a Sempeter, il 26enne Komel ha sempre vissuto in Slovenia, dove ha costruito la sua carriera pallavolistica. Fino a ieri ha lavorato con la Nazionale, che ha vinto gara-uno di qualificazione agli Europei con il Portogallo; un lieve problema muscolare ha indotto il medico a lasciarlo libero anzitempo. Fisicamente, ora Komel è pronto ad indossare la maglia numero quattro «che mi ha sempre portato fortuna». Non conosce i nuovi compagni, ma ha lo stesso procuratore – Claudio Galli – dell’altro straniero fidardense, il brasiliano Marco Pavan: è a questa coppia che Castelfidardo affida la missione-salvezza, che in sostanza parte nel week-end con il “Trofeo La Nef” con la partecipazione di Loreto, Bologna e Città di Castello.