La Prisma perde una grande occasione, la Copra la punisce. Taranto – Piacenza, valida per l’ottavo turno di serie A-1 Tim è racchiudibile in questo semplice concetto. Gli ionici vincono bene il primo set e dopo la lunghissima battaglia del secondo parziale si portano sul 2 a 0. Piacenza pare spenta, fallosa, vacua nei suoi uomini più importanti, Zlatanov e Simenov in primis. Taranto, dal canto suo, sfodera un ottimo volley, essenziale ma anche offensivamente vario e la ricezione emiliana ne soffre molto. La classe della Copra la porta a dimezzare lo svantaggio chiudendo il terzo set con un bel finale, ma il momento decisivo, quello che segna indissolubilmente la partita, arriva nel quarto parziale. Taranto sfrutta la buona vena di Nagy, schierato per scelta tecnica al posto di Vissotto in posto due, e si porta sopra 23-19, ma sulla linea dei nove metri ci va Ventceslav Simeonov ed in campo accade il prodigio. L’opposto italo-bulgaro piazza un turno di battuta strepitoso che porta gli emiliani al 24-24 e taglia completamente le gambe ai padroni di casa. Meoni chiude il set e la Copra si slancia sotto il profilo psicologico: il tie-break è quasi una quisquilia per Piacenza, che sempre sopra nel punteggio, chiude facile 15-10. In chiave salvezza Taranto guadagna un punto su Corigliano ma ne perde due su Latina e chiude questa prima parte di stagione con qualche rimpianto.
La partita
Simeonov recupera a sorpresa e va sulla diagonale di Meoni. In campo anche Vigor Bovolenta, al centro assieme Bjelica, libero Sergio, di banda Zlatanov e Rodriguez: Granvorka è fuori. La Prisma risponde con la formazione annunciata: Nuti in regia, Vissotto sulla diagonale, Rak e Vulin centrali, Castellano e Patriarca di banda, Latelli libero. L’inizio è molto tattico ed il primo minibreak del match arriva sul buon servizio di Michal Rak, tenuto con difficoltà da Sergio (10-7), ma i primi tempi di Bovolenta e Bjelica riportano subito Piacenza a contatto (16-15). Il momento decisivo del set arriva però sulla battuta di Leandro Leandro: l’opposto verdeoro coglie in pieno volto Marco Meoni, costretto ad uscire dal campo e sostituito da Boninfante. I padroni di casa approfittano del momento d’assestamento della Copra e ancora con Vissotto, piazzano il break: 19-15. Coach Lorenzetti prova a correre ai ripari mandando in campo il grande ex, Frantz Granvorka, per Rodriguez, ma Boninfante non trova l’intesa con Zlatanov e Simeonov (23-16). La Prisma chiude facile il primo set con un buon servizio di Castellano: 25-17 ed 1 a 0.
Lorenzetti rimanda in campo Meoni e Rodriguez ed i frutti si vedono immediatamente: Simeonov riprende a mettere palloni a terra e la Copra si porta avanti 6-4. Totire getta nella mischia Peter Nagy al posto di un falloso Vissotto e la Prisma resta vicina nel punteggio (11-12). Il finale di set è splendido: i due opposti si rispondono, gli attacchi prevalgono sulle difese (20-21). Dal 24 pari è una grande alternanza di emozioni: le due squadre si passano il pallino dei set ball con Meoni, Bjelica, Vulin e Nuti, ma nessuno trova il guizzo vincente. Si arriva fino al 32-32 con Nagy al servizio: la battuta dell’ungherese tocca il nastro e beffa Sergio. E’ il punto che segna il set, perché sulla battuta successiva l’opposto piazza l’ace: la Prisma passa a condurre 2 a 0.
Piacenza cerca immediatamente la reazione e grazie al buon muro di Bovolenta e Bjelica sembra trovarla (1-4). Ma Taranto si riorganizza e risponde con la stessa arma grazie a Michal Rak e Sime Vulin.. Si arriva al primo time-out tecnico con gli emiliani sopra di due lunghezze (6-8). Un ace di Simeonov ed un muro di Bjelica su Rak danno il break vero e proprio alla Copra (14-18). Lorenzetti rimanda in campo Granvorka. Rak tenta di ricucire lo strappo con un primo tempo (16-18), ma la Copra non molla e trova costanza in attacco: Zlatanov chiude 21-25 e la riporta in partita.
Si riparte all’insegna dell’equilibrio: Patriarca e Zlatanov si rispondono (7-8). E’ un turno in battuta di Michal Rak a spezzare l’equilibrio: il ceco dà il mini-break alla Prisma, Vulin lo amplia portando il punteggio sul 23-19. Per i padroni di casa sembra fatta, ma sulla linea dei 9 metri ci va Simeonov che piazza una serie di battute strepitose. Latelli, Patriarca e Castellano: nessuno riesce a tenere il sevizio dell’opposto italo-bulgaro e la Copra si riporta incredibilmente sul 24 pari. Taranto sembra frastornata, Piacenza la castiga con due grandi giocate di Meoni, che prima mura Nagy, poi piazza una flottante che la difesa ionica controlla male e che porta al muro di Bjelica su Vulin. 27-29 e tie-break.
Esce Castellano, afflitto da un problema alla spalla, entra Idi. La Copra viaggia sulle ali dell’entusiasmo e si porta subito avanti con il solito Simeonov (3-6). Taranto cerca di raccogliere le ultime energie disponibili e con un attacco da zona 4 di Patriarca arriva fino al 6-7. Ma ormai Piacenza, cresciuta in tutti i fondamentali, sente di avere il match in pugno: Meoni mura Idi (8-12), ed un primo tempo di Bovolenta regala ben tre match-ball agli ospiti. Ne basta uno: Bjelica vola in primo tempo e chiude l’incontro 3 a 2. Dagli spalti del Palafiom, ospiti anche di una pacifica contestazione dei tifosi nei confronti della Giunta Comunale, arriva qualche fischio, ma anche tanti applausi: come ultimo appuntamento prima della sosta di un mese e passa, è stato comunque un bellissimo spettacolo.
Gli spogliatoi
“Quello che è accaduto nel quarto set è stato decisivo – l’analisi di un deluso coach Michele Totire a fine match– ma grande merito va ascritto a Piacenza, che ci ha sempre creduto, persino quando sembrava che la partita fosse persa.Nel tie-break sono stato costretto a sostituire Castellano, che ha lamentato un problema alla spalla, e loro, che ormai erano sulle ali dell’entusiasmo, hanno preso immediatamente il largo. Dovevamo mantenere la tranquillità invece l’abbiamo persa e Piacenza ha saputo sfruttare le nostre indecisioni sul cambio palla”. La cura per la Prisma, secondo il tecnico pugliese, è una sola: “Lavorare, lavorare, lavorare: adesso abbiamo un mese di pausa e dobbiamo saperlo sfruttare alla perfezione”. “”C’è poco da commentare su quanto accaduto nel quarto set – è la chiosa di Beppe Patriarca – perché abbiamo commesso una serie di errori incredibili e Piacenza ne ha approfittato. Abbiamo 9 punti: come bilancio non mi sembra poi tanto negativo: il nostro scopo dev’essere quello di tenere lontani gli ultimi due posti ed in questo momento lo stiamo facendo”.
“Ci siamo bloccati improvvisamente e la Copra è cresciuta in tutti i fondamentali – chiude il capitano della Prisma Marco Nuti. “La classifica non mi sembra malvagia, ma questa sconfitta lascia l’amaro in bocca, su questo non c’è dubbio”.
Non molto soddisfatto per la prestazione della sua squadra nemmeno coach Angelo Lorenzetti, che prende per buono da Taranto soltanto il risultato e la reazione dei suoi giocatori che avrebbero inizialmente giocato pensando alla sosta del campionato ed agli impegni con le rispettive nazionali. “Abbiamo giocato i primi due set senza cuore. Se avessimo perso 3-0 il pesante fardello di questa sconfitta lo avremmo portato sulle spalle io e quei cinque giocatori che rimarranno ad allenarsi in sede durante questa pausa. Questo fardello lo avremmo scaricato agli altri al loro ritorno” – esordisce l’allenatore piacentino che poi parla delle cose buone della partita: “Abbiamo approfittato dei loro errori nel quarto set quando non sono riusciti a chiudere il match sul 23-19 ma occorre anche dire che noi avremmo meritato di vincere il secondo parziale. Mi è piaciuta la reazione avuta e spero che il black out iniziale sia dovuto al fatto che c’erano diversi giocatori al rientro da infortuni e che si è giocato una volta ogni tre giorni perché se ci sono altre motivazioni c’è da riflettere parecchio”.
“Abbiamo fatto dei progressi. Siamo usciti dalla buca ed incominciamo a rivedere la luce. Spero che alla ripresa del campionato questa squadra trovi continuità di gioco e risalga altre posizioni in classifica” – conclude Lorenzetti.
“Sapevamo che qui a Taranto sarebbe stata dura – è invece il commento di Vigor Bovolenta – e non siamo stati smentiti da quanto successo in campo. Venivamo da un inizio molto difficile ma credo che questi due punti siano positivi: certo, la classifica non è ancora da Copra, ma nell’ultimo periodo abbiamo recuperato sotto il profilo fisico ed i frutti si sono visti subito”. Il centrale emiliano analizza lucidamente il momento decisivo del match, nel quarto set, quando Piacenza ha saputo riportarsi in partita dopo essere stata sotto 23-19. “Ventceslav Simeonov è stato bravissimo nel servizio e da quella grande giocata il match, per noi, è completamente cambiato. Certo: è un episodio, ma il volley è questo e gli episodi decidono spesso da che parte far pendere la bilancia, specialmente in una giornata equilibrata come quella di oggi contro la Prisma. Di certo oggi torniamo a casa consapevoli di aver preso due punti su un campo difficile e con la consapevolezza che quando il campionato ricomincerà potremo partire con grande fiducia”.
“La voce dei nostri tifosi – analizza il presidente Bongiovanni riferendosi alla contestazione che i tifosi della Prisma hanno rivolto nei confronti della Giunta Comunale di Taranto – è sintomo di un malessere reale che affligge questa città: il Sindaco deve riconsiderare lo sport nella sua politica ed i nostri 2.000 spettatori del Palafiom gliel’hanno scritto a chiare lettere. Anche quest’anno giochiamo in un palazzetto che per quanto ospitale non può essere adatto alla massima espressione sportiva pugliese, che la Prisma rappresenta. Con la politica del “volemose bene” non si arriva da nessuna parte: se il Sindaco c’è battesse un colpo perché questa città ha bisogno di lui”.

UFFICIO STAMPA
PRISMA TARANTO VOLLEY
Pietro Cinieri
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