FIORESE SPA BASSANO – SPARKLING MILANO 2-3 (28-26, 27-25, 17-25, 20-25, 10-15)
FIORESE SPA BASSANO: Moro 14, Gonzalez 4, Osellame 0, Quiroga 2, Dal Molin 1, Guarise 3, Sabo 15, Desiderio 15, Guidolin (L), Borsatto 4, Dalla Libera 10, Perizzolo ne. All. Simoni
SPARKLING MILANO: Mengozzi 0, Novotny 18, Benito 11, Tabanelli (L), Ioppi ne, Casagrande ne, Lundtang ne, Insalata 9, Spairani 16, Travica 4, Sirri 3, Platenik 16. All. Ricci
Battute errate/vincenti: 224; 16-3. Spettatori: 2200 circa.
Nella splendida cornice di un PalaBassano affollatissimo e caldissimo (2200 spettatori circa e belle coreografie a inizio gara) il Fiorese aggiunge un altro motivo per essere definita la grande incompiuta del campionato: come col Pineto e come purtroppo molte altre volte quest’anno, i giallorossi si sono fatti rimontare finendo la partita con quella strana sensazione di aver ancora una volta sprecato una grande occasione. Ancora una volta infatti il Fiorese si è inceppato sul più bello, quando il PalaBassano ricolmo di gioia quasi non sembrava credere ai suoi occhi con i giallorossi che giocavano alla pari con la dominatrice del campionato. Invece dopo essere stato avanti 2-0, il Fiorese ha subito la legge della capolista e si è fatta rimontare 2 set arrendendosi poi 10-15 al 5°. Sfuma così un’impresa che avrebbe avuto del clamoroso perché Milano è imbattuta da ben 14 turni di campionato e con la vittoria di ieri sera siamo a quota 15 (18 con la Coppa Italia), un ruolino davvero impressionante. E’ comunque scrosciante l’applauso alla squadra a fine partita dei 2200 tifosi giallorossi che hanno incitato per tutta la partita i loro beniamini nella speranza di assistere al colpaccio. Invece sul 2-0, dopo due set da cardiopalma in cui gli uomini di Dalla Fina, giocando una delle migliori partite della stagione, hanno vinto ai vantaggi (28-26 e 27-25), qualcosa si è inceppato o meglio, Milano ha cominciato a giocare e il Bassano non è più riuscito a esprimere il suo gioco, subendo la superiore organizzazione del sestetto ospite.
A guardare le statistiche sembra ancora l’intero attacco giallorosso a dover recitare un mea culpa (45% di positività contro il 54% di Milano), mentre in ricezione (63% contro il 69%) si può dire che il Fiorese tutto sommato ha tenuto, anche se va detto che alcuni break importanti la Sparkling li ha messi a segno proprio in battuta. Anche a muro Milano supera Bassano (16 a 11) con Spairani e Sabo che la fanno da padroni con 6 stoppate vincenti a testa.
Nel 1° set le due squadre procedono a braccetto in uno spettacolare testa a testa (7-8 e 16-15). La Sparkling mette a segno il break che sembra decisivo portandosi sul 22-24 (muro su Desiderio e attacco in rete dello stesso n.10), ma due errori degli ospiti, con Insalata e Spairani che sparano out un servizio e in attacco, accendono il tifo del palazzo e lanciano il Fiorese verso un esaltante 28-26 timbrato da un grandissimo muro di Sabo su Spairani. Nel 2° set i giallorossi prendono qualche punto di vantaggio rimanendo sempre avanti (10-7, 16-13, 22-18) salvo poi farsi recuperare sul 24 pari, per poi chiudere 27-25 con due errori degli ospiti che ancora una volta gettano alle ortiche un servizio e un attacco. Nel 3° e nel 4° set la musica cambia ed è sempre Milano a comandare il gioco grazie anche ad un ritrovato Novotny. Il 3° si chiude 17-25, mentre nel 4° il Fiorese, dopo essere stato sotto addirittura 6-16, recupera grazie alla verve dei neoentrati Quiroga e Borsatto e si arrende 20-25. Nel 5° set purtroppo non c’è mai storia: Milano cambia campo sul 5-8 e chiude in scioltezza 10-15 con un attacco di Novotny.
Con questo punto, a onor del vero insperato, il Fiorese recupera una lunghezza sul 7° posto occupato dal Taviano, ma si fa superare da Cagliari e Isernia, scivolando così ad un bruttissimo 10° posto che però non intacca le residue speranze play off dei giallorossi. Domenica prossima il campionato si ferma per lasciare spazio alla Tim Cup A1, con i quarti che si giocheranno a Bassano mercoledì e giovedì. Si riprenderà sabato 10 marzo con la trasferta in casa dell’ultima in classifica Agnelli Bergamo.
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Mauro Sabino