Martedì 3 luglio 2007
20 ANNI CON LA LEGA PALLAVOLO
STAGIONE 1993/94
È l’ora della Sisley Treviso
Al suo comando dopo Roberto Ghiretti, lungimirante ex-dirigente di Parma e Milano che tornerà nel 1995, arriva Fabio Pagliara. Il consorzio decide per la prima volta di identificarsi in un logo, lo stesso che accompagna ancora oggi l’attività.
Al primo impatto, l’immagine richiama visivamente quella del campionato di basket più famoso al mondo, la NBA. La Lega Volley, volutamente, si ispira alla forma e allo stile del logo americano, cercando di richiamare i canoni della struttura sportiva più prestigiosa ed organizzata del pianeta.
Dopo le amarezze olimpiche la Nazionale, si prende la rivincita sull’Olanda battendola nella finale dei campionati europei a Turku, in Finlandia.
Per festeggiarla, la Lega Pallavolo la invita all’All Star Game giocato a Verona il 15 dicembre contro i migliori stranieri del campionato. Vince 4-0.
La Serie A segna, invece, la prima volta di Treviso. La squadra della famiglia Benetton se la deve vedere con un gruppo di formazioni davvero agguerrito. Modena si riprende Cantagalli, acquista Cuminetti e il brasiliano Mauricio. Milano è la stessa che l’anno prima aveva conteso lo scudetto a Parma. I campioni d’Italia fanno acquisti solo per la panchina. E poi ci sono Ravenna e Padova.
La squadra, guidata da Montali, vince la regular season davanti al Milan e alla Daytona. Ai play off, la strada verso il titolo sembra tutta in discesa. Doppia vittoria nei quarti di finale contro la Gabeca Montichiari, tris contro l’Edilcuoghi Ravenna. Gli orogranata arrivano in finale senza nessuna sconfitta, così come il Milan.
La finale regala emozioni incredibili. Gara 1 si gioca al Palaverde. La Sisley vince 3-2 e poi concede il bis in gara 2 a Milano. Una sola vittoria separa Treviso dal sogno. Tutto, però, è rovinato dall’orgoglio infinito di Lucchetta e Zorzi che trascinano il Milan alla vittoria al tie break. La festa trevigiana è solo di poco rimandata. Nonostante si giochi al Forum, davanti a 12.000 spettatori, la Sisley ha i nervi d’acciaio e trionfa ancora al 5° set.
“Quella vittoria fu una liberazione – racconta Bernardi – perché a Treviso già da qualche anno si puntava a vincere lo scudetto senza riuscirci. In quella stagione c’erano grandi aspettative. Arrivò a Treviso anche Negrao, giocatore brasiliano molto allegro che in campo fece cose incredibili. In finale contro Milano eravamo ad un passo dalla vittoria avevamo l’occasione di chiudere al Palaverde, ma non andò così. Solamente al quinto set di Gara 4 al Forum, vincemmo il titolo. Avevamo grande tensione addosso perché c’era obiettivamente il rischio di buttare all’aria quanto avevamo fatto di buono fino a quel momento”. La gara si chiuse con l’esultanza di Bernardi sul seggiolone arbitrale. E’ lo stesso schiacciatore a raccontare: “Avevo utilizzato anche a Rio de Janeiro con la nazionale quel modo di esultare. Ognuno ha il suo ed è sempre soggettivo”.
La Coppa Italia, invece, permette a Modena di riassaporare il gusto della vittoria. Non vinceva un trofeo italiano da quattro stagioni.
In Europa continua il dominio delle italiane: Ravenna batte ancora in finale Parma, in Belgio, e si aggiudica la terza Coppa dei Campioni consecutiva. Treviso brinda al successo in Coppa delle Coppe mentre la Ignis Padova di Carmelo Pittera mette in bacheca la storica Coppa CEV.
Dalla Serie A2 viene promossa per la prima volta nella storia una squadra sarda, Sant’Antioco. In panchina allenava Radames Lattari, in campo dava spettacolo un certo Rafa Pascual, destinato alla corte di Cuneo.
I Campioni d’Italia della SISLEY TREVISO: Agazzi, Arnaud, Bernardi, Berto, Cavaliere, Gardini, Moretti, Negrao, Passani, Polidori, Tofoli, Zwerver. All. Montali